Potenziare i servizi per dare contenuti a quell’ambizione turistica che la città insegue da decenni. L’opportunità è di quella che il territorio non può permettersi di lasciarsi sfuggire. Adesso che Ryanair approda al Tito Minniti, Reggio potrebbe davvero intercettare i flussi che non sono quelli dei calabresi di ritorno. Non ci si può improvvisare. Le tratte che da aprile collegheranno la città con destinazioni internazionali hanno riacceso le speranze di un riscatto ancora possibile. Da dove cominciare? Dai servizi, dai collegamenti che avvicinano l’aeroporto al resto delle infrastrutture in una chiave intermodale. La società di trasporto pubblico metropolitano si sta preparando a questa nuove sfida in cui Atam gioca un ruolo determinante. L’amministratore unico Giuseppe Basile racconta: «Intanto aggiorniamo le frequenze della linea porto aeroporto in concomitanza con i nuovi vettori. Già adesso c’è un servizio che segue le coincidenze degli atterraggi e delle partenze dei voli, in un sistema intermodale che incrocia l’arrivo degli aliscafi con gli arrivi e le partenze del Tito Minniti e in collegamento con porto e aeroporto. Una linea Tlp che va ad aggiungersi alle linee che passano con frequenza ordinaria».
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