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Roccella, verdetto ribaltato: tornano in libertà 7 giovani egiziani

Erano accusati di immigrazione clandestina per essere rimasti coinvolti nello sbarco del 5 giugno 2021

Imputati e capi d’imputazione uguali ma sentenze, in due gradi di giudizio, totalmente diverse: tutti condannati, in primo grado, a Locri, tutti assolti, invece, in appello a Reggio Calabria. In virtù, infatti, della sentenza emessa dai giudici della Corte d’appello di Reggio Calabria (presidente Davide Lauro), a seguito del ricorso in appello presentato da uno degli indagati tramite l’avv. Giancarlo Liberati del Foro di Reggio Calabria, sono stati tutti e 7 gli imputati, di nazionalità egiziana – si legge nel dispositivo emesso dai giudici reggini della seconda sezione penale della Corte d’appello – “assolti dal reato loro ascritto per non aver commesso il fatto”.
In buona sostanza nella condanna inflitta dai giudizi locresi, i giovani cittadini egiziani Tamer Ashour (difeso dall’avv. Giancarlo Liberati), Alì Ahmed Mohammed, Imad Ibrahim El Said Hassan, Essaid Hassan Ali, Hid Jaleh Jabir, Assil Rait Ibrraim e Ramadan Shaisha, erano stati accusati di aver, in concorso tra loro, organizzato ed effettuato il trasporto, con l’ausilio di un loro motopeschereccio partito verosimilmente dalle coste della Libia tra la fine di maggio e l’inizio di giugno del 2021, di 37 migranti di nazionalità egiziana ed eritrea, di cui ben 35 minorenni, verso le coste della Calabria e procurando così, in modo illegale, l’ingresso dei migranti nel territorio dello Stato italiano e, quindi, lo sbarco, il 5 giugno del 2021, nel porto di Roccella Jonica.

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