Neppure il tempo di cambiare il gestore del servizio idrico integrato e subito tornano i problemi di sempre: le bollette e la gestione della morosità. In città la Sorical è subentrata nella competenza sull’acqua e ha recapitato le prime fatture per la fornitura con un chiaro intendimento di stroncare sul nascere la morosità. Ma l’Unione nazionale consumatori non ci sta e prosegue la sua battaglia di sempre relativa all’adozione delle tariffe sui consumi reali e non presunti contestando anche la possibile disattivazione della fornitura in caso di mancato pagamento. «A parte le minacce discutibili anche nella forma oltre che nella sostanza, paventate dalla Sorical -afferma l’avvocato Saverio Cuoco responsabile regionale dell’associazione - si rammenta che l'acqua, la più importante risorsa del nostro pianeta, è un bene comune che appartiene a tutti gli abitanti della terra ed è patrimonio dell'umanità. L'accesso all'acqua è un diritto fondamentale e inalienabile, che va garantito a tutti indistintamente sia per motivi igienici che domestici. Naturalmente, pur trattandosi di un bene primario, gli utenti sono chiamati a pagare la bolletta per l’acqua, ma la sospensione di tale servizio, per il suo carattere di bene primario, deve rigorosamente rispettare un iter, cadenzato e preceduto da precise disposizioni normative. In particolare, la bolletta è necessaria per pagare il prelevamento dell’acqua alla fonte, la sua potabilizzazione, il trasporto e il convogliamento verso gli impianti di depurazione. I costi quindi sono dovuti alla catena di distribuzione che porta l’acqua potabile nelle abitazioni, trattandosi a tutti gli effetti di un servizio». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio