Dal film al tuffo nella vita vera il passo è breve. Oltre il progetto di “Spiaggia di vetro” , girato interamente nei territori dello Stretto, con la direzione del regista americano Will Geiger, si materializzano loro: Antonio Gambello e Natia Iacopino, reggini, con una macchina a sette posti che comunica accoglienza. E soprattutto Souleyman, 10 anni, studente dell'IC “Bernardino Telesio” del quartiere Modena al suo debutto come attore, in un cast calabro-siciliano, insieme con il protagonista Claudio Castrogiovanni, Daniela Scattolin, Rita De Donato, Cosimo Coltraro e la partecipazione di Peppino Mazzotta e Corrado Fortuna. «Tutto è stato molto faticoso – esordisce ridendo Antonio, che ha in affido il piccolo assieme al fratello Ibrahim– più per me che per la... star. Lui durante le riprese si è divertito, nuotava e scopriva cose nuove e soprattutto lo coccolavano tutti con le granite. Come una mascotte. Io lavoravo fino a mezzogiorno e poi con la nave raggiungevo Messina dove le riprese duravano ben otto ore. Ma siamo felici della grande opportunità. La nostra storia vera che ha colpito il regista? Abbiamo accolto a casa tre ragazzini. Souleyman e suo fratello che ha due anni in meno e una bambina che vive con noi da quando aveva 8 anni. Io e mia moglie siamo una coppia affidataria. I due fratelli sono con noi dal dicembre 2020. Sono approdati in pieno periodo Covid ma si sono subito ben integrati ». Antonio e Natia sono stati sempre molto impegnati nel sociale. Scout nel Dna, appena sposati hanno cominciato a frequentare le comunità per minori. A molti bambini aprivano con amore le porte di casa nel fine settimana o nelle feste: «A un certo punto è scattata una molla – continua Antonio – che ci ha fatto dire “anziché farlo sporadicamente perché non ci impegniamo più seriamente?” Io e la mia compagna di vita cercavamo di avere dei figli nostri ma comunque avevamo in progetto di prendere almeno un bambino in affido. Poi, invece, ne sono arrivati ben tre. La nostra casa è diventata multiculturale. In più abbiamo adottato dal canile anche un Amstaff, una cagnolina di 8 anni che non voleva nessuno perché la consideravano pericolosa, invece con noi fa anche pet- therapy». Accanto ad Antonio, papà speciale, c' è mamma Natia che ha lasciato il lavoro per dedicarsi alla sua famiglia: «Ero responsabile – racconta l'altra colonna portante – di una società che si occupava di energia ma quando la famiglia è cresciuta ho considerato naturale mettere in stand-by la professione. La nostra vita è cambiata radicalmente e possiamo davvero dire che ogni giornata e diversa e non ci annoiamo mai. I bambini ci ripagano di tutto e il loro affetto è smisurato». E anche il piccolo enfant prodige approdato in Italia dall'Algeria con una storia commovente è un fiume in piena: «Recitare – afferma con decisione – è stato bello. Il regista mi diceva che ero bravo e che sapevo nuotare bene. Ho ammirato la feluca per la pesca del pescespada ». Ama studiare: «A scuola mi hanno fatto la festa, una medaglia, una corona, e i cartelloni dove hanno scritto: “Per il nostro attore”. Adesso aspetto l’uscita». Un film nato sulle due sponde, che narra la storia di Salvo (Claudio Castrogiovanni), un pescatore costretto dal padre in fin di vita a tornare in Sicilia, da dove era scappato dopo un dramma familiare. Qui la vita del protagonista cambia grazie a Moussa, il nostro Souleyman, un ragazzino che lo aiuterà a rimettere in sesto la sua feluca.