«L’opposizione è fondata, per le motivazioni già espresse nelle fasi cautelari precedenti», nel senso che le somme del Decreto Reggio «sono impignorabili». Nuova pronuncia favorevole al Comune, da parte della prima sezione civile del Tribunale, nel contenzioso con l’impresa Lafatre in liquidazione che, dopo non avere ultimato i lavori del centro agro-alimentare di Mortara, prova a far valere un credito nei confronti dei Palazzo San Giorgio ed ha sottoposto a pignoramento somme «fino alla concorrenza di 27 milioni di euro» del bilancio dello Stato destinate al “Fondo per il risanamento e lo sviluppo dell’area urbana di Reggio Calabria”. Viene accolta dal giudice Ambra Alvano, dunque, la tesi sostenuta dall’avv. Pasquale Melissari per conto del sindaco Giuseppe Falcomatà e dell’amministrazione comunale: boccata d’ossigeno per Palazzo San Giorgio e per la città intera, ancora invischiata nel pantano di un centro agro-alimentare che avrebbe dovuto rappresentare il fiore all’occhiello del Decreto Reggio e che invece rischia di costare ancora più caro del dovuto. Il nuovo verdetto del Tribunale fa seguito a una prima ordinanza del 9 gennaio 2023, con cui veniva accolta la richiesta cautelare del Comune, impugnata dalla “Lafatre” e confermata con successiva ordinanza resa nel medesimo procedimento il 20 giugno 2023. Riassunta la fase di merito, si sono costituiti in giudizio la curatela pignorante, il Comune e anche la Banca d’Italia, presso il cui Servizio di tesoreria generale dello Stato è stato eseguito il pignoramento.
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