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Omicidio del brigadiere Tripodi a San Luca, nuove perizie tecniche sui reperti prelevati dalla scena del crimine

Il Ris al lavoro. Messi al corrente gli indagati Nirta, Pipicella e Pizzata

Per l’omicidio del brigadiere Carmine Tripodi, ucciso a San Luca il 6 febbraio del 1985, la Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha fissato per lunedì 15 aprile, presso i laboratori del Ris di Messina, lo svolgimento di accertamenti tecnici di natura biologica su alcuni reperti sequestrati sul luogo del delitto. I pubblici ministeri della Dda reggina, Diego Capece Minutolo e Alessandro Moffa, che coordinano le indagini sul delitto del brigadiere dei carabinieri, hanno proceduto al rinnovamento dell’avviso dell’accertamento nei confronti di tre indagati: Sebastiano Nirta (cl. 57) assistito dall’avv. Pietro Bertone, Giuseppe Pipicella (cl.56) difeso dall’avv. Angela Giampaolo e Giovanni Pizzata (cl. 62) difeso dall’avv. Lorenzo Strangio.
L’avviso relativo allo svolgimento di accertamenti tecnici di tipo biologico a cura del Ris di Messin si sarebbe dovuto tenere il 26 ottobre scorso ma è slittato fino a determinare una nuova data, quella del 15 aprile, per eseguire approfondimenti tecnico-scientifici su alcuni reperti rinvenuti presso l’Ufficio corpi di reato del Tribunale di Locri. Nello specifico si tratta di indumenti e oggetti quali sassi, toppe d’asfalto e altro, rinvenuti sulla scena del delitto e recanti tracce ematiche riferibili ad uno degli aggressori del brigadiere Carmine Tripodi, da cui rilevare tracce di materiale organico utili all’estrapolazione di un profilo genetico e, quindi, all’individuazione degli autori dell’omicidio mediante comparazione con profili presenti in banca dati o altrimenti acquisiti.

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