Reggio, una panchina rossa per urlare “No” alla violenza sulle donne
Una scia di sensibilizzazione s’irradia nel cuore della città, parla a tutti i cuori e unisce tanti sguardi; si erge, soprattutto, ad emblema nel contrasto a quel fenomeno sociale e culturale che è la violenza alle donne. Ecco la panchina rossa che da ieri aleggia davanti alla Corte di Appello, «luogo di legalità ma anche di consapevolezza», sottolinea la presidente Olga Tarzia nel corso della cerimonia di inaugurazione alla quale hanno presenziato, tra gli altri, il procuratore Giovanni Bombardieri, il presidente del Tribunale per i minorenni Marcello D’Amico, l’avvocato generale Adriana Costabile, la magistrata Katia Asciutto, rappresentanti delle Forze dell’ordine, avvocati, l’assessore comunale Anna Briante. «Oggi non condividiamo un momento formale ma una idea importante per non dimenticare mai il dramma culturale che è alla base di questi fenomeni, conseguenza di una società che non si è adeguata al cambiamento che pure le stesse donne hanno imposto. Servono meccanismi preventivi e soprattutto dobbiamo essere noi protagoniste del nostro ruolo» conclude Olga Tarzia, rivolgendo un pensiero all’ultima vittima di questa lunga catena: la ventiduenne francese Auriane Nathalie, uccisa ad Aosta nonostante le denunce inoltrate. E se oggi, dunque, la panchina rossa è un forte richiamo per tutti, il merito è del comitato Pari opportunità del Consiglio giudiziario presieduto dalla magistrata Francesca Di Landro (insieme con la presidente della Corte di Appello Olga Tarzia e ad Angelo de Vito), i cui componenti - ad eccezione dell’avvocata Alessandra Zagarella - hanno preso parte alla cerimonia d'inaugurazione: le magistrate Caterina Catalano e Rosaria Leonello, Antonella Cama, funzionaria Corte d'Appello e Maria Emanuela De Vito, esperta parità. «Un ringraziamento va al Comune e alla Soprintendenza per averci concesso di apporre la panchina in questo luogo, ricordandoci che tutti abbiamo il diritto ad avere una vita che esuli dalle violenze. Consapevolmente, abbiamo fatto sì che questo momento non coincidesse in una delle date simbolo delle donne, come il venticinque novembre o l’otto marzo, ma in una data qualsiasi perché è ogni giorno che va celebrato il diritto delle donne», rimarca questa scelta di campo Francesca Di Landro, ringraziando per l’unanimità di vedute il Comitato e la presidente Tarzia e, per la realizzazione della panchina, Angelo De Vito e Demetrio Toscano. «È un lavoro improntato alla prevenzione: posare uno sguardo per riflettere; per quanto mi riguarda, la soddisfazione è avere potuto contare sul supporto della mia famiglia”, conclude Maria Emanuela De Vito.