Le vittime della rapina in casa costrette a testimoniare con le protezioni riservata ai collaboratori di giustizia; avvocati delle parti civili interrotti e minacciati per aver contribuito a sostenere la tesi accusatoria; i toni accesi utilizzati dall'imputato per evidenziare il disaccordo rispetto all'evoluzione dell'udienza in cui si ricostruiva la dinamica della drammatica serata e nottata patita da una famiglia fin dentro casa quando, a cavallo tra il 16 e il 17 maggio 2021 - nelle campagne di Montebello Jonico furono aggrediti e derubati da una gang di balordi; i ricordi di quell'infernale rapina intermezzati da pianti e lacrime di sofferenza e dolore. E la ferma presa di posizione del Tribunale che ha chiesto formalmente una relazione agli agenti di Polizia penitenziaria sulla consistenza delle parole minacciose espresse dall'imputato. È stata un'udienza più che movimentata quella vissuta all'Aula bunker davanti al Tribunale (collegio presieduto da Silvia Capone, giudici a latere Claudia Colli e Carla Costantino) per ricostruire la violentissima rapina in casa subita dalla famiglia di Giovanni Pio.
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