«Fondamentale un approfondimento. Sembrerà banale, ma Villa è la città dell'impatto del Ponte sul versante calabrese». Questo il concetto di fondo dell'intervento del sindaco Giusy Caminiti alla Conferenza dei Servizi al Mit, dove ha presenziato con il presidente del consiglio Caterina Trecroci e il responsabile dell’ufficio tecnico Salvatore Foti, esprimendo la posizione della città come da determina del civico consesso del 12 aprile. «Nell’area a vocazione turistica già un chilometro e mezzo è occupato da porto e approdi; poi il cantiere Ponte per almeno un altro chilometro. L'opera ha i piedi nello Stretto con i piloni e la testa a Forte Beleno, unico sito archeologico, fortino murattiano del 1888. Siamo più preoccupati forse dalla cantierizzazione che dall’opera. Villa già dall'apertura del cantiere verrebbe tagliata in due, perciò prioritaria la risoluzione delle interferenze, il problema della viabilità alternativa. Sopportiamo milioni di mezzi ogni anno e non possiamo anche sopportare il peso del cantiere. E poi i sottoservizi (rete idrica, fognaria, pubblica illuminazione). Abbiamo sentito in conferenza che due fasi potrebbero essere anticipate a dopo l'approvazione del Cipess, ossia la stazione base a Santa Trada e il blocco di ancoraggio a Forte Beleno: importante capire che numeri di accoglienza avrà il campo base. Se sono importanti come quelli presentati (da 4.000 a 7.000 lavoratori) ciò inciderà molto sulla vivibilità. La città rischia di scomparire sotto questo cantiere». «Non ci si può dire “stiamo valutando e stiamo approfondendo”», ha rimarcato Caminiti e richiama le richieste d'integrazione della commissione Via, osservazioni che ricalcano perplessità già esternate dall'ente su «carenza documentale e di studi, scarso approfondimento del progetto rispetto ad un definitivo standard, attenzione a temi ambientali minore sul versante calabrese rispetto quello siciliano. Ci aspettiamo anche di vedere progettato e inserito adesso il sistema della mobilità sull'area calabrese, di avere la risoluzione alle problematiche avanzate, che la conferenza istruttoria non sia solo finalizzata a un parere in 60 giorni, ma luogo di approfondimento di questioni tecniche».
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