Avanti tutta nonostante il “muro” di no da parte dell’autorità giudiziaria competente. Il rigetto finora delle istanze tese a far ottenere all’indagata almeno gli arresti domiciliari, consentendole di poter riabbracciare il figlio minorenne, non fa demordere l’avv. Giancarlo Liberati, legale di fiducia di Marjan Jamali, la giovane donna iraniana di 29 anni arrestata a Roccella lo scorso ottobre scorso due giorni dopo il suo arrivo insieme ad altri cento migranti, e sotto processo con l’accusa di essere stata una scafista. Accusa, questa, sempre fermamente respinta e rigettata dalla donna e dal suo legale di fiducia, l’avv. Liberati.
La giovane iraniana, sbarcata a Roccella insieme col figlio di 8 anni, è rinchiusa nel carcere di Reggio Calabria da oltre sei mesi. A suo carico, lo ricordiamo, le sole accuse provengono da tre migranti poi spariti dalla circolazione dopo l’identificazione. Accuse false e inventate, secondo la donna e l’avv. Liberati: i tre migranti, infatti, avrebbero “punito” la giovane per non aver ceduto alle loro avances di natura sessuale. Marjan comparirà davanti al Tribunale di Locri il 17 giugno per l’inizio del dibattimento.
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