L’Azienda sanitaria provinciale è costretta ancora a fare i conti con un contenzioso soffocante che mette a dura prova gli uffici ma anche il rilancio dell’ente. Sono infatti oltre 12mila i pagamenti pendenti che sono in un limbo, oggetto cioè di un contenzioso che può essere sia quello interno e ancora da definire con possibilità di chiuderlo e quello oramai arrivato davanti al Tribunale (di solito si tratta di quello con risorse più rilevanti). E stiamo parlando del debito totale verso fornitori e concessionari che è pari a 159 milioni di euro a partire dal 2020. Una piccola parte del debito monstre che l’Azienda si trascina da anni e che ha contribuito ad affossare i bilanci.
Il dato sull’ammontare complessivo dei debiti verso fornitori e verso cessionari (fornito dal Dipartimento Tutela della Salute e Servizi socio Sanitari in relazione alla procedura di Circolarizzazione del Debito) si porta dietro, però, anche una situazione caotica che vede circa 12mila partite appunto in fase di contenzioso che necessita di essere risolto per essere allineato. Si tratta soprattutto di debiti per prodotti farmaceutici ma anche per dispositivi medici. E questo quadro produce un cortocircuito anche sul fronte dei pagamenti dell’amministrazione che nonostante siano in miglioramento, rimangono sempre un punto critico.
In base ai dati della stessa Azienda sanitaria provinciale sono 15 i milioni di euro che vengono pagati oltre il termine di 30 giorni dall’emissione delle fatture e il successivo caricamento nel sistema.
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