Reggio

Domenica 27 Aprile 2025

Inchiesta "Case Popolari" a Reggio: gli imputati contestano le accuse in aula

«Accuse insussistenti», «nessuna forma di agevolazione alle mafie o la minima complicità con esponenti della criminalità organizzata» e «visto il tempo trascorso dall’avvio dell’indagine rispetto alla formale contestazione, i reati (solo per alcune specifiche contestazioni) sono andati abbondantemente prescritti»: si sono sviluppati anche attorno a questi tre concetti le arringhe difensive degli imputati di “Case popolari”, l'inchiesta dell’Arma dei Carabinieri che avrebbe scoperchiato il pentolone della gestione illecita e degli intrecci delle assegnazioni irregolari degli alloggi popolari nel quartiere Santa Caterina. Sono 47 le persone che stanno affrontando l'udienza preliminare davanti al Giudice, Vincenzo Quaranta, avendo scelto il giudizio con rito ordinario. A loro carico l'ufficio di Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, il processo da tenersi davanti al Tribunale collegiale. Ieri all'Aula bunker un fuoco di fila di arringhe difensive, con una decina di penalisti ad argomentare come «non possa essere accolta la tesi della Procura e il contestuale rinvio a giudizio». Un’ulteriore udienza, sempre con ritmi da tour de force, per registrare le discussioni della restante pattuglia del collegio di difesa è in calendario per giovedì 30 maggio. In quella data, secondo una prima indicativa previsione del Giudice dell'udienza preliminare, la decisione se dovranno affrontare il processo o se va disposto il proscioglimento. Altre otto posizioni processuali saranno definite con il rito abbreviato. L'indagine “Case popolari” è stata condotta dai Carabinieri - il blitz risale allo scorso 14 febbraio con 9 arresti (di cui due in carcere e sette ai domiciliari) e 11 abitazioni sequestrate - coordinati dal procuratore aggiunto Walter Ignazitto e dai Pubblici ministeri, Sara Amerio, Nicola De Caria ed Andrea Sodani. Il quadro d'accusa è soprattutto la partecipazione a un’organizzazione che avrebbe gestito assegnazioni illecite di case popolari in cambio di denaro a persone che non ne avevano diritto. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

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