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"Mi sono difeso e li ho accoltellati". Così il macellaio di Reggio accusato di omicidio colposo per una rapina

Francesco Putortì, che lunedì mattina mentre stava facendo rientro nella propria abitazione, nella frazione collinare sud di Reggio, Croce Valanidi, si è ritrovato davanti due persone, forse tre, che stavano rovistando tra le sue proprietà ed affetti ed avevano già messo a soqquadro cassetti ed armadi

"Mi sono difeso. Ho visto quelle persone in casa mia, era chiaro che avessero rubato, abbiamo avuto una colluttazione e li ho accoltellati". E' questa la sintesi che trapela dall'interrogatorio sostenuto oggi pomeriggio davanti al Gip di Reggio, Giovanna Sergi, nell'ambito dell'udienza di convalida del fermo di polizia disposto nei confronti del macellaio di 48 anni, Francesco Putortì, che lunedì mattina mentre stava facendo rientro nella propria abitazione, nella frazione collinare sud di Reggio, Croce Valanidi, si è ritrovato davanti due persone, forse tre, che stavano rovistando tra le sue proprietà ed affetti ed avevano già messo a soqquadro cassetti ed armadi alla ricerca di denaro e oggetti preziosi. Di fatto, Francesco Putortì ha ribadito la prima versione dei fatti resa al Pubblico ministero Nunzio De Salvo e agli investigatori dell'Arma dei Carabinieri e della Squadra Mobile. Al momento gli viene contestato il reato di omicidio colposo. I suoi legali di fiducia, Giulia Dieni e Maurizio Condipodero, hanno formalmente chiesto la revoca della misura della custodia cautelare in carcere.

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