«Quanto da me denunciato tre mesi fa si sta purtroppo avverando». È il commento del consigliere comunale di Locri Eliseo Sorbara dopo la soppressione della centrale di Emergenza-Urgenza (ex 118) di Reggio Calabria, a favore della centralizzazione del servizio per tutta la Calabria centromeridionale «che – ha spiegato il medico e consigliere di opposizione del gruppo “Storia e Progresso per Locri” – sta evidenziando parecchi ritardi, disfunzioni e caos, derivanti anche dalla mancanza di personale e mezzi in un territorio così vasto e dalle caratteristiche orografiche particolari». Già ai primi dello scorso marzo, Sorbara aveva ripreso l’appello del sindacalista reggino della Uil-Fpl Nuccio Azzarà, che denunciava quella che definiva una sostanziale penalizzazione della città dello Stretto, che perdeva non solo la centrale operativa dell’emergenza-urgenza ma anche quel patrimonio di trentennale esperienza, professionalità e conoscenza del territorio «elementi fondamentali – disse – per poter intervenire prontamente e in maniera efficace». Non solo. Se tre mesi fa il medico locrese evidenziava come «gli effetti cominciano già a vedersi, specie nei casi in cui pazienti affetti da trombosi, ictus, emorragie hanno bisogno di interventi in tempi rapidi e con una rete logistica pronta ed efficiente». Esigenze ignorate da «un appesantimento e irrigidimento delle procedure, figlio dell’ennesima centralizzazione». Ora, con l’inizio della stagione balneare, la situazione appare destinata a peggiorare ulteriormente, perché, spiega, «il previsto picco di presenze turistiche comporterà statisticamente, un maggior numero di richieste d’intervento». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio