Il Tribunale di Locri, in composizione collegiale, ha prosciolto dall’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravato dall’aver favorito l’ingresso di più di 5 persone clandestinamente, dall’esposizione a pericolo di vita dei migranti, dalla sottoposizione a trattamento disumano o degradante e dall’aver agito per fini di lucro, il cittadino turco Al Ghan Ibrahim, 44 anni. I giudici di piazza Fortugno hanno accolto le conclusioni rassegnate dalla difesa, rappresentata dall’avv. Carlo Bolognino, del Foro di Locri, che ha insistito per l’assoluzione dell’imputo con formula ampiamente liberatoria, mentre l’Ufficio di Procura aveva richiesto una condanna a 6 anni di reclusione e 983 mila euro di multa. Un caso, almeno in apparenza, del tutto “sovrapponibile” a quello di Marjan Jamali, la giovane iraniana anche lei sotto processo a Locri e a cui nei giorni scorsi il Tribunale del Riesame ha concesso gli arresti domiciliari a Camini, dove ha potuto ricongiungersi con il figlioletto. Il processo a suo carico riprenderà il 17 giugno davanti al Tribunale di Locri. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio