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Reggio, omicidio o legittima difesa? La posizione di Putortì al TdL

Fissato il ricorso sull’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il macellaio di Oliveto. Il 48enne è in carcere dal 27 maggio quando ha accoltellato uccidendo uno dei due ladri sorpresi a rubare in casa sua

Omicidio colposo, come sostiene il Pubblico ministero e come ha confermato il Gip emettendo ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del macellaio di Oliveto, Francesco Putortì, che ha accoltellato i due ladri - uccidendone uno - che stavano rubando in casa propria? O eccesso colposo di legittima difesa (quando non c'è volontà di commettere un reato ma viene meno il requisito della proporzionalità tra difesa ed offesa), come ritengono i legali di fiducia del 48enne sotto accusa, gli avvocati Giulia Dieni e Maurizio Condipodero? Due posizioni diametralmente opposte di una vicenda di estrema delicatezza che ha colpito a fondo l'opinione pubblica cittadina.
La parola, e soprattutto l'ulteriore valutazione, passa adesso al Tribunale della libertà. È stato fissato a martedì 11 giugno davanti ai Giudici del riesame il ricorso sull'ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal Gip Giovanna Sergi, in accoglimento della richiesta del Pm Nunzio De Salvo, nei confronti di Francesco Putortì, il 48enne macellaio che lunedì 27 maggio facendo rientro nella propria abitazione ad Oliveto si è ritrovato davanti due malviventi, in trasferta da Catania, che stavano rovistando tra i suoi effetti personali, avevano già messo le mani su soldi ed oggetti preziosi, si erano impossessati di due pistole (che deteneva regolarmente) e continuavano a scorrazzare all'interno della propria casa.

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