
Nessun complimento, questa volta, ai carabinieri e neppure ai magistrati inquirenti della Dda di Reggio. Ormai eravamo abituati alle felicitazioni che giungono da ogni dove alle forze dell’ordine dopo un’operazione che porta alla luce il malaffare e il coacervo di interessi (spesso putridi) tra ’ndrangheta e politica. Questa volta, tutto tace. E la spiegazione è anche banale: con quest’operazione sono stati colpiti politici di centrodestra e di centrosinistra, dunque nessuno schieramento può gioire per le disgrazie dell’altro. Tutti a leccarsi le ferite, dunque, e tutti a riscoprirsi garantisti fino al terzo grado di giudizio e anche oltre. Nessuno scandalo sotto il sole, ma solo tanta fiducia nella magistratura che, come al solito, farà bene il suo dovere.
L’unico a parlare è stato il massmediologo e giornalista Klaus Davi, che nel settembre 2020 si era candidato a sindaco di Reggio sfidando ’ndrangheta e vecchi poteri con un mix di incoscienza e tanta lucida follia.

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