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Rapinato in casa a Reggio: «Botte e minacce per “cash e oro”». Il processo a una gang di 4 georgiani

Ricostruzione drammatica. Ricordi inquietanti. Testimone dopo testimone, dai carabinieri che hanno condotto le indagini analizzando la “scena del crimine” e valorizzando i contributi delle immagini della video sorveglianza, emerge sempre di più in maniera tanto nitida quanto raccapricciante la notte di terrore e violenza vissuta dalla famiglia di Giovanni Pio finita nelle grinfie di una gang di rapinatori - per gli inquirenti 4 persone, tutte di nazionalità georgiana - che li hanno sequestrati, aggrediti, picchiati, malmenati e minacciati pur di arraffare tutto ciò di prezioso che custodiscono nella villetta nella campagne di Montebello Jonico. Domani il processo ritornerà all'Aula bunker davanti al Tribunale collegiale presieduto dalla dottoressa Silvia Capone, giudici a latere Claudia Colli e Carla Costantino, per ricostruire la violentissima rapina in casa. Dal verbale di udienza del 15 giugno registriamo la testimonianza di una delle vittime, Giovanni Romeo, il genero del capo famiglia.
Pm Tommaso Pozzati: «Senta, ci racconti che cosa è successo quella notte, quella sera, anzi, tra il 15 e il 16 maggio 2021». Teste Romeo: «Dopo che abbiamo cenato, dieci, dieci e mezza, più o meno, mi sono messo a letto con mia moglie. Quindi a un certo punto ho sentito il pianto del bambino e poi bussare alla porta. A quel punto ho aperto la porta e mi sono ritrovato in una tempesta di calci e pugni, in tutti... cioè non riuscivo più a capire niente di quello che era successo».

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