Reggio

Venerdì 18 Ottobre 2024

Caso Falcomatà, Minasi a gamba tesa: “Deve dimettersi subito”

Tilde Minasi

Sen. Tilde Minasi, che idea si è fatta dei fatti che emergono dall’inchiesta Ducale? «Al momento, come tutti, ho solo letto quello che è stato pubblicato sui giornali. La Commissione antimafia, di cui faccio parte, tuttavia, ha chiesto gli atti, proprio per approfondire i fatti e capire meglio quanto sta emergendo, in particolare in tema di presunti rapporti con la ’ndrangheta. Certo, non posso non rilevare che al momento appare un quadro desolante, che sporca la politica reggina agli occhi dell’Italia. Non ci facciamo una bella figura, e lo dico con dolore, anche se la vicenda riguarda un Sindaco e una giunta di colore opposto al mio. Se quei fatti fossero confermati anche in giudizio, si tratterebbe di un’altra profonda sconfitta per la città, oltre che dell’ennesima pagina vergognosa nella storia del Partito Democratico». La tentazione dei voti della ’ndrangheta è così irresistibile per alcuni politici? «Beh, è irresistibile probabilmente per chi ha paura di perdere o non sa perdere, per chi non sa cosa sia davvero la democrazia, in cui vince il migliore o comunque colui che in quel dato momento storico riesce a coinvolgere la popolazione e ispirare fiducia. Per chi ha soltanto, evidentemente, delle ambizioni personali di affermazione e nessun reale interesse per la collettività e l’amministrazione della cosa pubblica. I voti della ’ndrangheta tentano, insomma, chi vuole vincere a tutti i costi perché ha obiettivi diversi dal bene della sua comunità, ha mire appunto individuali e ha bisogno di garantirsi la vittoria. La ’ndrangheta ovviamente vota e orientarne il voto può essere molto semplice, la via più facile, appunto, per conquistare un’elezione. La cosa importante è che i cittadini aprano gli occhi e si accorgano di che tipo di candidati hanno davanti.». Il gruppo consiliare della Lega ha chiesto a gran voce le dimissioni del sindaco Falcomatà. Lei cose ne pensa? «Penso assolutamente anch’io che debba dimettersi immediatamente. E non perché lo ritenga colpevole dei fatti di cui è accusato, dal momento che saranno i magistrati a stabilire la verità, ma perché la città non può permettersi ulteriore immobilismo, dopo che già negli anni scorsi è rimasta senza guida, a causa di un’altra inchiesta che ha visto coinvolto questo stesso primo cittadino. Le conseguenze della sua gestione sono sotto gli occhi di tutti: rifiuti, degrado urbano, servizi pubblici inefficienti. La città è sprofondata in un baratro, un pozzo senza fondo di problemi che sembrano insormontabili. Ma non deve essere così. La nostra comunità ha il diritto e il dovere di sperare in un futuro diverso, un futuro in cui le nostre potenzialità vengano finalmente valorizzate. Dunque le dimissioni del sindaco Falcomatà sono doverose, come gesto morale e come atto d’amore verso Reggio».

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