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Deposito costiero di oli minerali a Gioia Tauro, l’Autorità portuale vince in appello

Conclusa una vicenda iniziata nel 1995. Il Consiglio di Stato si è pronunciato respingendo il ricorso proposto dalla Società Petrolifera Gioia Tauro

È netta la vittoria dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio nei confronti della Società Petrolifera Gioia Tauro (SPGT). Il Consiglio di Stato ha respinto in appello il ricorso proposto da SPGT, ponendo così la parola fine ad un’annosa vicenda che, dal 1995, ha visto il porto di Gioia Tauro interessato da una richiesta di concessione demaniale finalizzata alla realizzazione di un deposito costiero per lo stoccaggio di olii minerali (benzina e gasolio) della capienza di 40 mila metri cubi organizzato in 14 serbatoi. Il Consiglio di Stato ha ribadito quanto deciso, a maggio del 2023, dal Tribunale amministrativo di Reggio Calabria, nel giudicare pienamente legittimo il diniego ad una istanza privata che, attraverso il finanziamento pubblico ex legge n° 488 – tristemente nota nel territorio calabrese - avrebbe voluto realizzare un insediamento privo di interesse pubblico in un’area ad evidente rischio sismico, tanto che il complesso iter istruttorio non si era mai perfezionato nel corso dei decenni. La vicenda nasce nel 1995, quando, la ditta SPGT presenta istanza di concessione alla Capitaneria di Porto di Reggio Calabria.

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