L'inchiesta “Epicentro” prosegue a grandi passi verso la sentenza di secondo grado. Anche ieri all'Aula bunker, davanti ai Giudici della prima sezione penale della Corte d'Appello (presidente e relatore Alfredo Sicuro, consiglieri Giuseppe Perri e Cristina Foti) un'udienza fiume per registrare diversi interventi difensivi. Prossima e da calendario ultima udienza per le arringhe difensive il 24 giugno. L'accusa è rappresentata dal procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia, Walter Ignazitto, dal sostituto antimafia Giovanni Calamita (entrambi applicati all'ufficio di Procura generale, e il sostituto procuratore generale Francesco Tedesco. Sul banco degli imputati 56 persone: tra chi risponde alle contestazioni della Procura antimafia - tutti coloro che hanno scelto il rito abbreviato nel processo di primo grado - anche capi e fiancheggiatori delle principali cosche di 'ndrangheta del mandamento “Città”, dell'area della “Grande Reggio” che dal centro storico, dalla roccaforte Archi, si sviluppa nella periferia sud fino a Pellaro e Bocale, e nella periferia nord alle porte di Villa San Giovanni. “Epicentro” è il processo per eccellenza della recente strategia antimafia della Squadra Stato e del pool della distrettuale guidato dal procuratore Giovanni Bombardieri.