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Buoni pasto e premi di produttività, gli ex dipendenti dell’Asp di Reggio: «Siamo pronti ad adire le vile legali»

La protesta di oltre duemila lavoratori. Chiedono il rispetto degli accordi siglati nel 2023: «In attesa di risposte dal 2016»

La sede dell'Asp di Reggio Calabria

Sono circa duemila e sono sul piede di guerra. Si tratta degli ex dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria che da anni attendono di ricevere i buoni pasto e i premi di produttività, così come era stato deciso in un accordo siglato nel 2023 tra il management dell’Asp e i sindacati. Un accordo, però, che non ha portato a una risoluzione del problema e che oggi spinge gli ex dipendenti a minacciare azioni legali contro l’Azienda sanitaria. Abbiamo sentito alcuni di loro per cercare di capire quali siano le loro richieste e del perché si è giunti a questo punto.
«All’Azienda sanitaria e, in particolare, all’attuale direttore generale Lucia Di Furia - spiegano - chiediamo solo di rispettare gli accordi sindacali del 10 febbraio 2023 e del 3 aprile 2023. Le contestazioni riguardano la mancata erogazione dei buoni pasto al personale in quiescenza, nonché i moltissimi errori riscontrati nei conteggi dei buoni pasto al personale attualmente in servizio». Sono diverse le posizioni degli altri duemila ex dipendenti, in merito alle annualità arretrate.
«Siamo stanchi di essere ignorati e non ricevere quanto ci spetta dal 2016 - aggiungono - . Abbiamo deciso di prendere una posizione ferma e decisa, non vogliamo più aspettare oltre per vedere applicato un nostro diritto».

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