«Il Ponte diventa uno “spezzatino” per aggirare le criticità del progetto che non c'è»: questa la sintesi dell’assunto da cui prendono il via alcune considerazioni di Enzo Musolino, segretario del circolo villese del Pd. Sull’attraversamento stabile, così inizia il ragionamento di Musolino: «La notizia è che il progetto più studiato, completo, bello e sicuro del mondo, a detta del ministro Salvini, rientra, invece, tra le “materie critiche” oggetto dell’ennesimo urgente decreto legge all'esame del Consiglio dei Ministri». Per l’esponente dem, di fatto, «si va avanti per “leggine” omnibus nel tentativo di aggirare le enormi criticità emerse con provvedimenti in cui c'è dentro di tutto, dai giacimenti minerari al Ponte».
Il traguardo mancato a luglio Da qui viene cristallizzata una serie di riflessioni, inanellate dal segretario partendo dalla circostanza che «per quanto riguarda il cantiere sullo Stretto, si elimina il termine del 31 luglio per l'approvazione del progetto esecutivo; siamo infatti ancora alle prese con le correzioni sostanziali e si decide di fare dell'opera uno “spezzatino”. Il piano – prosegue l’analisi – potrà essere approvato parte per parte, sulla scorta anche di atti aggiuntivi alla concessione originaria, con l'effetto potenziale di realizzare tanti piccoli o medi “ecomostri” senza che il quadro generale sia definito, senza che si abbiano certezze sulla realizzabilità della grande opera».
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