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Naufragio a Roccella, monsignor Oliva durante la veglia di preghiera: “Incapaci di difendere le fragilità”

Alcune centinaia di persone hanno preso parte nella tarda serata a una veglia-preghiera a Roccella Jonica, indetta dalla curia arcivescovile di Locri-Gerace per ricordare i 30 morti e gli oltre 20 dispersi nel naufragio nel mare Jonio nella notte di domenica scorsa a circa 100 miglia al largo delle coste della Calabria. «Queste tragedie - ha detto il vescovo Francesco Oliva - avvengono dinanzi ai nostri occhi, eppure nulla si muove. La nostra umanità è alla deriva e ogni naufragio è un segno tangibile dell’incapacità di proteggere le persone più vulnerabili».
Mons. Oliva, ha invocato «lungimiranza, coraggio, responsabilità» sui migranti, e ha aggiunto che «non ci si può limitare a misure di contenimento, costose in termini economici e di vite umane. Urge una conversione politica - ha concluso il vescovo di Locri - una politica per l’umanità, una politica di accoglienza».

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