Due richieste di assoluzione «per non avere commesso il fatto» - Maria Stivilla e Maria Carlo - e tredici richieste di condanna. Puntuale, inevitabile, la mano pesante della Procura antimafia a conclusione della requisitoria del processo “Epicentro”, il filone processuale che si sta celebrando con rito ordinario davanti al Tribunale collegiale. Delle tredici richieste di condanna spiccano le stangate invocate dai Pubblici ministeri - dallo scranno dell'accusa si sono alternati il procuratore aggiunto Walter Ignazitto e il sostituto procuratore antimafia Nicola De Caria - nei confronti dei fratelli Salvatore Giuseppe Molinetti (classe 1989) e Alfonso Molinetti (classe 1995), che per gli inquirenti sono due tra gli esponenti maggiormente coinvolti nelle dinamiche moderne dell'omonimo gruppo di ’ndrangheta di Archi.
Sotto accusa vertici e seconde linee delle principali cosche cittadine, con esponenti anche di primo piano delle ’ndrine De Stefano-Tegano-Molinetti e Condello di Archi, i Barreca di Pellaro e Bocale, i Libri di Cannavò, i Ficara-Latella di Ravagnese, Zito-Bertuca e Rugolino di Catona. Sono tre le indagini riunificate in una sorta di univocità di disegno criminale: “Malefix” che è l'indagine che ha smascherato le nuove generazioni della 'ndrangheta del centro città, i nuovi volti delle cosche De Stefano, Tegano e Condello e le strategie di aggressione economico-sociale ad imprenditori e commercianti; “Malefix” ha raccontato anche gli anni di fibrillazione criminale a Gallico ed i tentativi di scalata al comando della “locale” gallicese tra agguati, sparatorie, regolamenti di conti, danneggiamenti e richieste estorsive; c'è “Nuovo Corso”, l'operazione che per la prima volta ha svelato come anche nel cuore della città gli emissari del racket non concedevano tregua a costruttori ed imprenditori. Per gli inquirenti l'imposizione del pizzo e tangenti non risparmiava nemmeno il Corso Garibaldi. Terza indagine confluita in “Epicentro” è “Metameria”, con le cosche di Pellaro e Bocale, gli storici esponenti della cosca Barreca che hanno ripreso con rinnovata forza ad imporsi nell'area a sud della città in coincidenza con il ritorno in libertà del boss ergastolano Filippo Barreca.
Associazione mafiosa, estorsioni e danneggiamenti sono le principali accuse. Accuse sviluppate grazie al contributo dei collaboratori di giustizia. Tra gli imputati del processo “Epicentro” - in Corte d'Appello con il rito abbreviato figurano altre 56 persone – c'è anche il collaboratore di giustizia, Maurio De Carlo.
Le richieste della Procura
Domenico Bruno 20 anni di reclusione
Roberto Smeriglio 4 anni
Alessio Smeriglio 6 anni
Francesco Vazzana 14 anni
Salvatore Laganà 22 anni
Giuseppe Condello 4 anni
Salvatore Giuseppe Molinetti 24 anni
Alfonso Molinetti 22 anni
Giovanni Domenico Rugolino 12 anni
Alessio D'Agostino 4 anni
Antonino Esposito 10 anni
Francesco Minniti 16 anni
Timoti Rizzo 4 anni
Maria Stivilla assoluzione
Maria Carlo assoluzione
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