Due milioni di risorse per disegnare il piano dei servizi rivolti ai più fragili. L’esecutivo comunale approva il documento con cui si destina il fondo nazionale per le non autosufficienze, relativo agli anni 2019 e 2020. Dopo quattro anni si riesce a iniettare nella fragile architettura dei servizi socio-sanitari nuova e preziosa linfa. Operazione con cui si spera di accorciare il gap di assistenza che divide il paese e che l’autonomia differenziata potrebbe invece acuire. Due le direttrici su cui si muove il percorso che intende rafforzare il welfare in un Comune dal bilancio ingessato per anni dal piano di rientro, che non riesce a dastinare risorse adeguate alle Politiche sociali. In questo scenario le risorse previste per la realizzazione degli interventi saranno destinate per il 36 % ai Servizi domiciliari (circa 800 mila euro) e il restante 64 % (1,2 milioni) ai Centri diurni per disabili autorizzati ed accreditati e iscritti all’Albo regionale tenuto conto del crescente fabbisogno territoriale di strutture socio-assistenziali per soggetti con disabilità. Un piano frutto della concertazione con le realtà che su un territorio in cui la povertà avanza di pari passo al disagio si occupano degli ultimi. Il documento infatti, in aderenza al principio di programmazione partecipata, sollecitato dall’Europa è stato condiviso con il Forum del Terzo Settore e gli organismi di rappresentanza delle persone con disabilità quali la Fish Calabria, l’Anffas, l’OdV “A.Ge.Di, l’associazione Anmil.