Reggio

Domenica 22 Dicembre 2024

Jaan Roose a Reggio, il funambolo che sfida lo Stretto con Redbull: "Pronto a centrare il record"

Di imprese nel recente passato ne ha compiute diverse, ma quella che si accinge a intraprendere è la più complicata e, forse, la più affascinante. Una traversata oltre tre chilometri e mezzo sospeso sullo Stretto di Messina, camminando su una fettuccia di fibra sintetica (“dyneema”) tirata tra i due piloni. Il protagonista di questa “folle” impresa è l’atleta lettone Jaan Roose, che nel pomeriggio di oggi ha incontrato la stampa in un noto hotel della provincia di Reggio Calabria. «Si è la sfida più grande della mia vita – ha dichiarato – e mi sento super eccitato e prontissimo a perseguire questo record che nessuno ha mai compiuto». Una lunga lista di successi a cui ora l’atleta Red Bull ambisce ad aggiungere la gemma più preziosa. Sarebbe quindi una traversata da Guinnes dei primati: la più lunga camminata su slackline della storia (3646 metri) a un'altezza di 261 metri, che polverizzerebbe il precedente record di 2710m del percorso di Mont Dorè, in Francia, tra le mete predilette di tutta la community degli slackliners, con un distacco di oltre 900 metri. Ma come ci si prepara a un’impresa del genere: «è un duro allenamento, ma nella preparazione è anche molto importante mangiare bene, bere tanto, dormire bene. Continuare a battere i miei record è tutta la sua vita. È come una metafora, una continua sfida con me stesso, il pensiero di farlo in questo posto mi eccita e mi dà una grande forza». Nella preparazione di un’impresa come può essere l’attraversamento su una specie di fune dello Stretto, ogni particolare diventa importante. Anche il materiale, quindi, è un fatto centrale. «è stato difficile scegliere il materiale, scarpe comode anche se in passato ho compiuto delle imprese scalzo». «Ricordo esattamente il giorno quando ho deciso di diventare uno slackliner, che sarebbe diventata la mia passione e poi giorno dopo giorno, provando e allenandosi è diventata la mia vita». Come nasce l’idea di compiere questa impresa proprio qui, in questo lembo di mondo. «Sono molto attratto dalla bellezza naturale di questo posto – ha sottolineato Jaan - della cultura che c’è qui. Conosco alcune delle imprese che sono state compiute a nuoto nello Stretto. Ma l’ho scelto anche per la difficoltà dell’impresa, perché è affascinante ed è la sfida più difficile della mia carriera». Una sfida entusiasmante davanti alla quale la paura non può esistere. «Per me la cosa più importante è la preparazione e la concentrazione – ha spiegato Roose -. La paura non è un pensiero che posso avere perché sono preparato e sono sostenuto da un team esperto che mi aiuta ad avere anche tutte le informazioni che mi servono. È una grande sfida, per la quale non temo la lunghezza, perché sono già preparato su lunghe distanze, ma il vento è il fattore che incide di più sull’impresa, ma dovrò tenere in considerazione il caldo. Anche la pendenza è un fattore, partirò quindi piano».

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