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Termovalorizzatore di Gioia Tauro, sì o no? La risposta... in uno striscione

Fa discutere la rimozione del vessillo voluta dalla neosindaca Scarcella. Russo: «Più volte in campagna elettorale abbiamo chiesto di manifestare apertamente la posizione rispetto al raddoppio

“Cucù… lo striscione non c’è più!”. A poche ore dall’insediamento del nuovo civico consesso, arriva un primo inequivocabile segnale da parte dell’amministrazione Scarcella a trazione Forza Italia: lo storico striscione ambientalista, simbolo dell’era Aldo Alessio, che campeggiava sulla facciata del Palazzo municipale riportando l’eloquente scritta “No al raddoppio del termovalorizzatore” è stato rimosso con una certa solerzia.
Qualcuno ha infatti pensato che tra le più impellenti azioni da compiere in questi primi giorni di sindacatura di centrodestra ci fosse quella di sbarazzarsi dello slogan più importante delle poche battaglie di civiltà e di dignità condotte dai soliti noti negli ultimi anni in un capoluogo pianigiano sempre più sopito e allineato alle decisioni perennemente calate dall’alto. Striscione che, fa sapere l’ex primo cittadino, è stato chiesto al Comune, recuperato ed è già nuovamente in mano all’associazione del “no” al raddoppio che lo aveva realizzato.
Si tratta di un gesto eclatante che abbraccia tematiche rispetto alle quali la neo sindaco Scarcella o il suo nuovo assessore all’Ambiente Guerrisi dovrebbero fare un po’ più di chiarezza di quanto non sia stata fatta nel corso della campagna elettorale.

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