Si chiama “Fattore pressione discariche” il nuovo criterio localizzativo inserito nel piano regionale di gestione dei rifiuti che si applica a tutte le tipologie impiantistiche e a tutte le operazioni di trattamento, ai rifiuti urbani e ai rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, con la finalità di contenere la realizzazione di impianti di discariche nelle aree in cui risultano già presenti con elevata concentrazione e la cui costruzione o ampliamento determinerebbe un significativo impatto negativo sull’ambiente.
Le tabelle premiano, come è facile aspettarsi, i piccoli comuni delle aree interne. A cominciare da Samo, il paese della Locride col fattore pressione discariche più basso, intorno ai 10 mc/kmq. Seguono la vicina Sant’Agata del Bianco (25), e poi Placanica e Stilo. Sono questi i centri della Locride con un fattore di pressione inferiore a 100.
Nella tabella successiva (Fp 101-200) ci sono Camini, Agnana Calabra e Mammola; tra i 201 e i 400 Roccella Ionica, Platì, Grotteria, Sant’Ilario dello Ionio, Bovalino, Bivongi, Staiti, Bruzzano Zeffirio. Tra 401 e 600 Marina di Gioiosa Ionica, Gioiosa Ionica, Africo, Careri, Canolo, Brancaleone. Monasterace e Benestare sono tra 601 e 900; Ardore, Bianco, Gerace e Portigliola tra 901 e 2.000; San Giovanni di Gerace, Martone e Riace tra 2.001 e 8.000. Non essendoci comuni locridei nell’ultima tabella, quella dei valori più alti e superiori a 20.000 metri cubi per chilometro quadrato, sono due quelli presenti nella penultima tabella, che annovera i centri con Fp maggiore di 8.001 e minore di 20.000. Sono quelli in cui la presenza delle discariche e altri impianti di trattamento di rifiuti è più recente: da quella satura di Casignana (Fp 10.000) ai numerosi impianti di Siderno (discarica di Timpe Bianche, Tmb di San Leo etc...) che rendono la città più grande del comprensorio quella col “Fattore pressione discariche” più alto e superiore a 15.000.
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