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Reggio, il poliambulatorio dell’Asp a Pellaro chiuso e dimenticato da 4 anni

La riapertura della struttura “scomparsa” dall’agenda delle istituzioni. Risposte negate al nutrito bacino di utenti della periferia Sud

L’immobile che ospitava a Pellaro il poliambulatorio dell’Asp, la guardia medica e il consultorio

Sono trascorsi quattro anni. Ormai i rappresentanti delle istituzioni non ci provano neanche più a trovare una possibile soluzione. Sembra un dato ormai acquisito. Il Poliambulatorio di Pellaro è scomparso (definitivamente?) dall’agenda non solo delle priorità, ma delle cose da fare. Nessuno se ne ricorda più. Per l’Azienda sanitaria provinciale e quindi per la Regione il capitolo è chiuso. O almeno così sembra. Gli unici a convivere con questo vuoto di risposte sono i cittadini-pazienti-utenti privati di servizi, di risposte e diritti. Perché è una negazione del diritto alla salute se un cittadino (spesso anziano) per una visita medica si deve spostare da Pellaro a Scilla, a Gallico.
Doveva essere una parentesi, avevano promesso, giusto il tempo di individuare un’alternativa. Ma il dato è che una volta chiusa per problemi di agibilità strutturale la sede (per decenni in affitto da un privato) di fatto nessun’altra risposta è stata fornita al territorio che conta su un bacino ampio di popolazione di un’età anagrafica media non più giovanissima.
Eppure non è stato un evento imprevisto o improvviso a portare alla chiusura. Ma nulla è stato fatto per scongiurare l’interruzione del servizio. Nel tempo il poliambulatorio di Pellaro ha rappresentato un punto di riferimento, ospitava 18 specialisti dall’audiometria all’odontoiatria. Ma in maniera lenta e costante la struttura è stata spogliata e svuotata fino al triste epilogo della chiusura. In un contesto in cui le difficoltà logistiche di spostarsi da un capo all’altro della città (se non si ha la fortuna di poter contare su familiari o amici auto-muniti) sono notevoli spesso la soluzione è quella di rinunciare alle visite di prevenzione. Una scelta dai costi sociali, ma anche economici per il sistema continuano e lievitare. Perché un paziente che non fa prevenzione diventa un costo più pesante in termini di ricoveri ospedalieri. In barba alle logiche “miopi” di chi in nome dei tagli e del rigore contabile taglia voci di spesa. Elementi evidentemente poco persuasivi per la ratio del risparmio che l’Asp ha adottato per tentare di colmare quel buco nero del debito.

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