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Crisi idrica, a Reggio il quadro si fa drammatico

Sorical non si tira indietro... ma se non c’è acqua - e la rete è colabrodo - i margini di manovra sono davvero pochi . Stabiliti due turni di chiusura dell’erogazione per far riempire i serbatoi. Intere zone a secco

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L’acqua continua a diminuire per la forte siccità che sta interessando tutta la regione ma Reggio sta facendo i conti con una crisi ancora più grave. La situazione si sta facendo sempre più grave tanto che Sorical – che è già intervenuta con la turnazione – è stata costretta a un nuovo intervento correttivo. Lunedì pomeriggio il nuovo avviso: «Da alcuni giorni si riscontrano ulteriori cali di portata dall’acquedotto Tuccio e di conseguenza siamo costretti ad anticipare la chiusura dei serbatoi per aumentare la capacità di accumulo e avere maggiore risorsa al mattino, quando alle 5.30 i serbatoi saranno riaperti. Questi i nuovi orari di chiusura: ore 14 chiusura dei serbatoi Campoli, Nocille, Bocale, Ribergo e alle ore 17 tocca a San Sperato e Condera».
Dalla comunicazione della Sorical è evidente quindi che in molte zone della città l’acqua viene garantita per poche ore della giornata in quanto i serbatoi vengono riaperti alle 5:30 ma l’acqua nelle case arriva dopo, per poi interrompere la fornitura nel primo pomeriggio. Le temperature roventi e il periodo prolungato di assenza d’acqua provocano un’ulteriore levata di scudi dei cittadini che, impotenti, non possono fare altro che intasare il numero di telefono attivato dalla Sorical e sfogarsi sui social. Addirittura una cittadina ha riferito di non avere acqua da ben 33 giorni. Una situazione paradossale ma che comunque la dice lunga sulla difficoltà nella gestione di questa emergenza.

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