Due autobotti non bastano per far fronte all'emergenza. Dai primi giorni della prossima settimana dovrebbe rientrare nel parco mezzi una terza, la più antica in dotazione al Comune da quattromila litri, quella che ormai datata continua a dare problemi di manutenzione. Un mezzo che nonostante i limiti dell'età contribuirà a portare ristoro a qualche famiglia reggina. Anche così riuscire a far fronte all'emergenza appare davvero difficile. La siccità sta mostrando in riva allo Stretto uno dei suoi volti più feroci. Sono diversi i quartieri in cui si registrano i disagi: Archi, Sbarre, Croce Valanidi, Cannavò, Cardinale Portanova, la zona vicina al Sant'Agata, quella di San Francesco. E poi c'è l'area Sud che ormai da settimane è costretta ai razionamenti. Per far arrivare l'acqua a tutti è necessario chiudere per qualche ora i serbatoi e quindi l'erogazione. Già dal primo pomeriggio nell'area sud i rubinetti restano a secco, generando non pochi disagi alle famiglie e alle attività commerciali.
Sorical che dal mese di aprile si occupa del non facile compito del settore idrico deve fare i conti con una delle stagioni più secche. La portata della condotta del Tuccio è ai suoi minimi storici. Tanto che la Sorical per far fronte a questa riduzione drastica sta valutando l'ipotesi di scavare un pozzo per integrare l'approvvigionamento. Ma anche questa ipotesi, che in ogni caso comporta dei tempi presenta incognite, perché i pozzi presenti nella zona hanno ridotto drasticamente la loro portata.
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