Condanne da confermare per la gang della droga che per gli inquirenti era capeggiata da Giuseppe Chillino; condanne da rideterminare in ribasso per il riconoscimento della movimentazione ridotta delle operazioni di spaccio di stupefacenti per il gruppo che secondo l'impianto accusatorio faceva riferimento ad Antonio Sarica. La Procura generale, rappresentata in Corte d'Assise d'Appello dal sostituto procuratore Giuttari, ha di fatto ribadito il pesante quadro d'accusa che dalle indagini preliminari e dopo l'evoluzione del processo di primo grado gravava nei confronti di capi e gregari che avevano conquistato una delle principali piazze dello spaccio della città nel quartiere Sbarre, e nello specifico tra i ruderi e le praterie di sterpaglie ed erbacce che avevano invaso gli ex rioni di edilizia popolare Guarna e Caridi. Resta l’accusa di spaccio di droga, ma limitatamente ad una sorta di “piccola attività di compravendita” per la gang parallela, la pattuglia di pusher che secondo i Carabinieri della Compagnia cittadina avevano la base operativa sul viale Calabria, e segnatamente nell'area di Botteghelle il Loreto. Per otto di loro lo stesso procuratore Giuttari ha chiesto la condanna ma con un significativo sconto di pena rispetto al verdetto di primo grado: Antonio Sarica, 3 anni e 8 di reclusione (rispetto ai 14 anni e 11 mesi disposti dal Gup); Gianluca Mirisciotti, 4 anni 5 mesi e 18 giorni (rispetto agli 11 anni e 11 mesi); Andrea Pennica, 3 anni e 8 mesi (7 anni); Sebastiano Repaci, 1 anno e 8 mesi (3 anni e 20 giorni); Alessandro Larocca, 3 anni (9 anni e 6 mesi); Silvio Morabito, 1 anno (1 anno e sei mesi); Viktoriya Balatysir, 1 anno (1 anno e 8 mesi); Giuseppe Ursida Macrì, 1 anno (1 anno e 4 mesi). Il processo riprendere l’11 settembre con l’avvio degli interventi difensivi.