Se nei prossimi 15 giorni il commissario alla sanità calabrese Roberto Occhiuto non darà delle risposte certe riguardo al futuro dell’ospedale Spoke di Polistena, sia sul fronte della carenza di personale sia su quello dei fondi necessari per una riqualificazione strutturale generale del nosocomio, da Polistena, a settembre, partiranno in tanti per Catanzaro, pronti, senza farsi annunciare, ad occupare la stanza del presidente.
Dal sit-in pacifico svoltosi venerdì sera davanti ai cancelli del “Santa Maria degli Ungheresi”, promosso dal Comitato spontaneo a tutela della salute, è uscita la ferma decisione di alzare il livello della protesta. Basta sit-in e basta manifestazioni, quella che è stata definita la battaglia del territorio, una battaglia di tutti che difende i diritti degli ultimi della società, è pronta a spostarsi prima a Catanzaro, nel quartier generale della Giunta regionale, e poi, se servirà, anche a Roma.
Nonostante il gran caldo, oltre un centinaio di persone si sono radunate davanti ai cancelli del nosocomio che per prestazioni è tra i primi posti a livello regionale, grazie a reparti di eccellenza come la Chirurgia, l’Ortopedia, la Cardiologia, il punto nascite, la radiologia, il pronto soccorso. Sotto lo slogan “la salute è un diritto, riconquistiamolo“, hanno risposto all’appello lanciato dal Comitato spontaneo sei sindaci del territorio, associazioni, sindacati, partiti politici e alcuni sanitari in servizio nell’ospedale.
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