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Reggio, le sentenze in continuazione: sconto di pena per Luciano Lo Giudice

20100103 - CLJ - REGGIO CALABRIA - BOMBA REGGIO CALABRIA: INDAGINE SARA' TRASFERITA A CATANZARO Ris al lavoro davanti al portone della Procura generale di Reggio Calabria, oggi 3 gennaio 2010. Dopo lo svolgimento dei primi atti urgenti, il fascicolo dell'inchiesta sulla bomba fatta esplodere all'alba contro la Procura generale di Reggio Calabria, saranno trasmessi alla Procura della Repubblica di Catanzaro. La Procura del capoluogo calabrese, infatti, è competente a giudicare per i fatti riguardanti i magistrati del distretto di Reggio Calabria. ANSA/FRANCO CUFARI/CRI

Riconosciuto ed accordato il principio della continuazione tra i reati commessi e per i quali è stato condannato in quattro sentenze, e la pena finale viene ridotta di 8 anni. Luciano Lo Giudice, 50 anni, uno dei vertici dell'omonimo clan di 'ndrangheta con base operativa nei quartieri Tremulini e Santa Caterina capeggiato dal fratello Nino Lo Giudice (adesso collaboratore di giustizia dopo le note vicissitudini personali compresa la scelta di pentirsi di essere diventato un pentito) e soprattutto la mente finanziaria del gruppo mafioso, sconterà 21 anni e 6 mesi diversamente dall'originario cumulo che gli gravava addosso: 29 anni e tre mesi.
Luciano Lo Giudice è stato difeso dagli avvocati Giacomo Iaria, Filippo Caccamo e Antonella Modaffari.
Il Gip di Reggio, Irene Giani, ha riconosciuto la continuazione tra i reati attribuitigli dalle quattro sentenze: il 13 marzo 2013 - 6 anni di reclusione - per due reati di usura aggravata (commessi dal gennaio 1997 e fino all'ottobre 2009) due fattispecie di esercizio abusivo del credito commesse ai danni di più persone (dal gennaio 1997 e fino all'ottobre 2009); un'ipotesi di estorsione aggravata (commessa dal gennaio 1997 fino all'ottobre 2009); nel processo “Do ut des” definitiva il 9 ottobre 2018 per associazione di stampo mafiosa (commesso sino al 3 aprile 2014) per quattro reati di detenzione di armi da sparo, un'ipotesi continuata di detenzione porto e ricettazione di ordigni esplosivi, un danneggiamento, una falsità ideologica continuata relativa a due denunce di detenzione armi, otto intestazioni fittizie di beni. Subendo 13 anni e 9 mesi di reclusione.

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