È stata disposta l’autopsia sul corpo di Domenico Orlando - il 26enne morto notte di Ferragosto - per cui i funerali, che, in un primo tempo erano stati ipotizzati nella giornata di ieri, non si sono potuti tenere. Se ne riparlerà ad esame autoptico eseguito, ma nel frattempo la tragica scomparsa del giovane sta continuando a catalizzare i commenti in una cittadina attonita, stranita, dolente. L’incidente stradale sulla Statale 106, in cui notte di ferragosto ha perso la vita il 26enne di Melito Porto Salvo, si è abbattuto come una scudisciata sulla paciosa serenità della settimana culmine delle vacanze estive. Incredulità e sgomento predominano. Troppo infausto è stato il destino che ha travolto la famiglia del giovane sfortunatissimo centauro. Appena due mesi addietro la scomparsa della madre, sconfitta da un male incurabile, aveva già squassato la tranquillità di casa. Erano seguiti giorni difficili, attraversati da un dolore sordo che il tempo non aveva neppure fatto in tempo a lenire. Adesso la nuova disgrazia.
Colpita e frastornata la comunità, non solo melitese, ha reagito con una cascata di commenti di solidarietà e vicinanza. Sentimenti resi ancora più amari dalla morte di un ragazzo che godeva di simpatia e stima. Tra le frasi che maggiormente hanno colpito è finita di diritto quella di Dario, un testimone degli ultimi istanti di vita di Domenico: «Sono addolorato. Gli ho tenuto la mano – ha scritto in post – e accarezzato la schiena per più di 40 minuti. Sono vicino a suo padre: sappia che non ho lasciato un secondo la mano di suo figlio».
L’odv “Basta vittime sulla Statale 106” ha raccolto una valanga di messaggi da persone che conoscevano il giovane melitese. «Un ragazzo equilibrato, stimato, apprezzato da tutti. Un vero esempio. A giugno scorso ha perso la mamma per una malattia e oggi lascia solo il papà Gianfranco. In autunno si sarebbe laureato. L'intera comunità di Melito di Porto Salvo, ma anche moltissime persone che lo conoscono, dei comuni vicini e non solo, ci hanno inondato di messaggi per raccontarci di un giovane meraviglioso. Quanto dolore stiamo leggendo nelle parole di chi lo conosceva».
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