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Reggio, la "maledizione" del Calopinace: quattro anni per un ponte di 30 metri. E non è finita

Quattro anni per costruire e posare un ponte di 30 metri. Nonostante questo lungo lasso temporale il ponte ancora non c’è. Un’assurdità che è destinata ancora a proseguire nel tempo. Nell’edizione di ieri di questo giornale abbiamo dato notizia della rescissione del contratto decisa dal Comune per l’ennesimo ritardo riscontrato nell’avanzamento dei lavori. Eppure aveva mostrato ottimismo l’assessore comunale ai lavori pubblici Francesco Costantino a maggio scorso che interpellato dalla Gazzetta del Sud aveva dichiarato: «A seguito dei recenti accordi con l’esecutore contrattuale, il Comune ha provveduto per quanto di propria competenza e nei giorni scorsi sono stati effettuati gli ordinativi degli appoggi sismici e delle travi d’impalcato prefabbricate da posizionare sulle spalle del ponte. I tempi di consegna all’appaltatore, da parte del fornitore delle travi e degli appoggi, sono di 60 giorni». Lo stesso aggiungeva: «Una volta posizionate in opera le travi si provvederà a completare l’opera con la soletta d’impalcato e le opere accessorie».
Sembra quasi una maledizione estiva quella del Calopinace perché ogni anno viene annunciato il completamento dell’opera entro fino agosto ma questo non si avvera mai e tutto deve ripartire. «Si conferma che, in assenza di nuovi imprevisti e nel rispetto degli impegni assunti, entro l’estate l’opera sarà finalmente consegnata alla città», queste ancora le parole di Costantino.

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