Dieci condanne e cinque assoluzioni (Maria Carlo, Antonio Esposito, Francesco Vazzana, Timothy Rizzo e Maria Stivilla) sono state disposte dal Tribunale collegiale di Reggio Calabria (presidente Silvia Capone) nei confronti degli imputati del processo con rito ordinario “Epicentro”. Tra i condannati Domenico Bruno (14 anni), Salvatore Giuseppe Molinetti (19 anni) Alfonso Molinetti (14 anni) e Giovanni Rugolino. Regge sostanzialmente l'accusa, quindi, a carico di presunti capimafia, fiancheggiatori e contigui alle principali 'ndrine della città, e nello specifico riconducibili alle famiglie De Stefano-Tegano-Molinetti e Condello di Archi, i Barreca di Pellaro e Bocale, i Libri di Cannavò, i Ficara-Latella di Ravagnese, Zito-Bertuca e Rugolino di Catona. Associazione mafiosa, estorsioni e danneggiamenti tra le principali accuse sostenute dal procuratore di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, dall'aggiunto Walter Ignazitto e dal sostituto procuratore antimafia Nicola De Caria. “Epicentro” nasce dalla riunificazione di tre indagini parallele: “Malefix” che ha colpito le nuove generazioni della 'ndrangheta di Archi; il blitz “Nuovo Corso” che ha svelato la pressione estorsiva anche nel centro storico a carico di costruttori ed imprenditori; e l'operazione “Metameria” contro le cosche di Pellaro e Bocale. Accuse sviluppate anche attraverso le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.