Reggio, il Dg dell’Asp Di Furia: «Non chiudiamo i poliambulatori. Pronti a denunciare chi non lavora»
Non ci sono al momento atti che certifichino la chiusura dei poliambulatori. Lo ha detto a chiare lettere il direttore generale dell’Asp Lucia Di Furia. Ma questo non vuol dire che, nel prossimo futuro, l’Azienda non dovrà prendere delle decisioni all’interno di un sistema di riorganizzazione e anche per sottostare a precise direttive che vengono imposte a livello nazionale. «Sui poliambulatori credo che sia stato un fraintendimento – ha spiegato la direttrice – Nel nostro territorio ci sono poliambulatori dove paghiamo un affitto. In un’Azienda sanitaria che è all’interno di una regionale che sta affrontando un Piano di rientro questo non è permesso. Non ci è consentito avere fitti passivi finché non si mette tutto in ordine dal punto di vista contabile». Nell’operazione di riorganizzazione della macchina sanitaria e della sistemazione dal punto di vista contabile, l’Asp si è imbattuta anche in situazione “strane”. «Abbiamo trovato contratti stipulati venti anni fa e messi a morire, se così possiamo dire – aggiunge Di Furia - Quindi, abbiamo dovuto fare un atto formale attraverso il quale abbiamo censito gli immobili e abbiamo detto: facciamo un contratto “ponte” avvertendo il contraente. Una scelta, quindi, che dimostri alla Corte dei conti che stiamo cercando una soluzione alternativa». La manager parla anche della situazione del poliambulatorio di Gallico, struttura finita al centro di un acceso dibattito politico e di accuse rivolte alla Di Furia da parte soprattutto del Pd.