È stato proclamato lo stato di agitazione dei Direttori di giustizia del Tribunale civile di Palmi che nei giorni scorsi hanno inviato una accorata lettera alla presidenza del Tribunale per informare sui disagi che la categoria sta attraversando con le riforme in atto. Domani mattina il personale si fermerà e condividerà un momento di riflessione proprio nel momento in cui a Roma i delegati saranno presenti davanti alla sede del Ministero per fare valere le ragioni della protesta.
«La vicenda sindacale che vede in questi tempi impegnati il ministero della Giustizia e i sindacati al tavolo della contrattazione del CCNI Giustizia si è trasfusa, da ultimo, nella bozza di proposta ministeriale del 24 luglio che reca un pregiudizievole dimensionamento di noi Direttori, operando una “reformatio in peius” delle mansioni per le quali abbiamo sostenuto i concorsi (fin dagli anni’80) e per le quali siamo stati assunti all’esito delle procedure negli anni».
In questo documento «la figura del Direttore confluisce nell’Area Funzionari e viene ridisegnata. Vengono così decapitate le mansioni che hanno sempre caratterizzato questo profilo come una figura apicale e come un’indispensabile figura di cardine, supporto e “cuscinetto” tra i vertici dell’Ufficio (Magistrato Capo e Dirigente) ed il restante personale. Per contro, le mansioni che oggi rivestiamo sono state utilizzate per disegnare la neo-istituita IV Area (corrispondente ai “quadri” finora mancanti nella PA) nella quale però i Direttori non sono stati inseriti, come logica e norma avrebbero richiesto».
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