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Reggio, il ferimento di Massimiliano Sinisi in via Pio XI: tre giovani indagati dalla Dda

Svolta nelle indagini della Squadra Mobile: avviso di garanzia per i fratelli Paolo e Filippo Labate e Umberto Rogolino

Svolta nell'indagine sul ferimento di Massimiliano Sinisi, il 51enne reggino ferito a colpi di fucile in via Pio XI traversa De Blasio nella notte tra il 15 e il 16 luglio. Colpito da tre fucilate all’addome e agli arti inferiori, Massimiliano Sinisi è stato per diversi giorni in gravissime condizioni e con un quadro clinico compromesso: sottoposto a due delicati interventi chirurgici, in uno dei quali i medici del Grande ospedale metropolitano sono stati costretti ad amputargli una gamba proprio per le ferite e le complicazioni scaturite dalla sparatoria.
A due mesi di distanza dal ferimento, la Procura antimafia, con un provvedimento a firma del procuratore aggiunto Walter Ignazitto e della sostituta procuratrice Chiara Greco, ha formalizzato l'avviso di garanzia nei confronti di tre persone, tre giovani reggini: i fratelli Paolo Labate (classe 2005) e Filippo Labate (classe 2006), e Umberto Rogolino (classe 2002).
Gli inquirenti contestano al terzetto - rispondono tutti a piede libero - il reato di tentato omicidio con l'aggravante del metodo mafioso, «della minorata difesa per aver agito nei confronti di un soggetto disarmato, e per aver continuato ad esplodere colpi di arma da fuoco anche quando la vittima si trovava già a terra in ragione dei precedenti colpi».

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