Se ai destinatari del messaggio mafioso non fossero bastati i due incendi dolosi ad Ecolandia ed i continui atti di microcriminalità in tutta la zona, ecco che arriva il furto con sfregio o, peggio ancora, forse lo sfregio con furto. I riflettori – della criminalità, ma fortunatamente pure della società civile – restano accesi su Arghillà, zona “calda” in riva allo Stretto. La cronaca racconta adesso di un atto vandalico ai danni della bottega di generi alimentari del presidente del comitato di quartiere di Arghillà, Giovanni Votano, scelta probabilmente non a caso anche perché si trova nella piazzetta centrale del rione, “cuore” di tutte le attività con la sede del polo di prossimità, del centro di medicina solidale, dell’orto urbano e punto di ritrovo per i cittadini e le associazioni che si spendono, insieme alla Parrocchia, per la soluzione de problemi del territorio.
Di «ennesimo vile gesto» parla senza mezzi termini il cda di Ecolandia, che ha già dovuto fare i conti, a distanza di pochi mesi, con gli incedi prima del centro direzionale e poi del punto ristoro. «Al furto, stavolta, si aggiunge un vero e proprio atto di vandalizzazione ai danni oggetti e spazi, un gesto che va ben oltre la sottrazione di generi alimentari e che segna disprezzo e malaffare», aggiunge il cda del Parco in riferimento all’ultimo episodio.
Più volte, il coordinamento è sceso in campo per segnalare le mille emergenze del quartiere. Una fra tutte, i continui roghi di rifiuti che continuano ad ammorbare l’aria. In una nota, proprio il coordinamento ha parlato ieri di «piccole e grandi violenze e atti di prevaricazione che si sono moltiplicati negli ultimi mesi, in uno dei quartieri più a rischio d’Italia, inserito lo scorso anno tra le 15 periferie più degradate d’Italia.
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