Reggio

Venerdì 27 Settembre 2024

Il rigassificatore a Gioia Tauro? "Un bell’affare davvero"

Il rigassificatore? «Un bell'affare davvero»... per i cittadini pianigiani. È quanto ironicamente asserito dal responsabile territoriale di Europa Verde, l'urbanista Pino Romeo, che in un lungo intervento ribadisce le ragioni del "no" al progettato impianto. «Nel 2010, insieme a colleghi architetti, ingegneri ed esperti nel settore giuridico – ricorda Romeo – creammo un “Tavolo tecnico di tutela ambientale", un organismo che mettesse in evidenza le criticità oggettive ambientali nella Piana di Gioia, per consegnarle quindi al dibattito politico. Fu così che seguimmo nei minimi particolari la genesi di un rigassificatore da piazzare nel retro porto di Gioia Tauro, grazie a convergenze di interessi bypartisan. Fu così che nel 2013 un’importante manifestazione popolare bloccò i lavori del Comitato portuale che doveva deliberare il passaggio delle tubazioni che avrebbero portato il gas GNL a 4 chilometri di distanza dalla banchina di attracco, fino alla sede del rigassificatore. Si badi bene che il passaggio delle tubazioni è stato previsto a soli 100 metri da una scuola elementare di San Ferdinando!». «Fu con i nostri resoconti dettagliati in sedi istituzionali sulla sismicità del luogo, sulla presenza di una faglia attiva proprio sotto l'impianto, e sulla liquefazione di quella stessa area – rimarca l'esponente di Europa Verde – che ottenemmo il no del sindaco di Gioia Tauro e di Palmi e, in seguito, anche del sindaco di Gioia Tauro Giuseppe Pedà che oppose il suo no all'impianto, direttamente all'Ad della società GNL Medgas, Di Pejo. Oggi, seguendo il filo della ragione, sappiamo che a nessuno (o a molto pochi) importa niente del rigassificatore e degli incredibili danni che potrebbe procurare al territorio e alla comunità, e che a molti invece importa molto dell'affare lucroso della “piastra del freddo”, ovvero la possibilità per un rigassificatore di cedere le sue “frigorie” per usi industriali. Peccato – continua Romeo – che sia stato proprio l'Ad Di Pejo, ad escludere in audizione al Mise qualunque coinvolgimento del proponente nell’eventuale progettazione e nella costruzione di una piastra del freddo».

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