Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Davide Bilardi entrano nel processo “Garden”. Il Giudice dell'udienza preliminare, Francesca Mesto, dopo aver registrato le discussioni difensive di segno opposto, ha accolto la richiesta avanzata dalla Procura distrettuale antimafia: i temi affrontati dal nuovo pentito, fedelissimo di Paolo Schimizzi, indicato dal pool antimafia come un esponente riconducibile alla cosca Tegano di Archi (arrestato per associazione mafiosa nell’ottobre 2023 nell’ambito dell’operazione “Atto quarto”) e «l'uomo di collegamento tra le famiglie mafiose di Archi e la cosca Libri», rafforzeranno l'impianto dell’inchiesta della Dda e della Guardia di Finanza che ha svelato e colpito le gerarchie moderne della cosca “Borghetto-Latella”.
Definita anche l'eccezione difensiva, sollevata dall’avvocato Marco Gemelli, condivisa tra gli altri anche dai penalisti Renato Russo, Nino Priolo, Antonino Curatola e Katia Malara, sull'utilizzabilità del carteggio delle inchieste parallele, “Epicentro” e “Arangea” (ordinanza ed informativa) che i Pubblici ministeri avevano formalmente richiesto l'acquisizione: sul tema specifico il Giudice si è riservata di decidere «la questione nel merito».
La stragrande maggioranza degli imputati ha formalizzato la scelta del rito processuale: sì va numerosi verso il rito abbreviato. Pochissime le posizioni che propendono per il processo ordinario con dibattimento in Tribunale.
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