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Aeroporto di Reggio Calabria, corsa contro il tempo dopo i veti della Soprintendenza

La speranza è quella di vedere i lavori ultimati prima dell’inizio della stagione estiva 2025. Ma per recuperare un anno e mezzo di ritardi occorre invertire la rotta, aumentare la velocità di crociera e soprattutto adattare la progettazione alle prescrizioni della Soprintendenza. La nuova aerostazione è uno dei tasselli necessari per il rilancio dello scalo che con l’arrivo di Ryanair ha riacceso i sogni di uno sviluppo davvero possibile. L’amministratore delegato di Sacal Marco Franchini sta spingendo sull’acceleratore per vincere questa sfida difficile.
I ritardi sono dettati dalla rescissione con la società che si era aggiudicata il bando dei lavori per l’ammodernamento dell’aerostazione. L’Ati e la Sacal non hanno trovato un punto d’incontro rispetto all’aumento dei costi e all’adeguamento del progetto alle indicazioni della Soprintendenza che non aveva ritenuto meritevole di approvazione l’elaborato progettuale proposto. Le risorse dell’emendamento Cannizzaro non bastano più. Così la via più veloce da percorrere è stata quella di far subentrare l’impresa seconda il graduatoria e avviare una rivisitazione del progetto. Attorno a queste attività si lavora a ritmi febbrili. Un vertice operativo si è tenuto proprio in questi giorni per mettere a punto gli ultimi aspetti del progetto. E proprio l’ad Franchini indica la tabella di marcia. «Entro quindici giorni contiamo di approvare il definitivo esecutivo». Una rivisitazione che poi dovrà passare al vaglio delle altre istituzioni in una conferenza dei servizi che Enac dovrà convocare (secondo le ipotesi tra un mese). Se tutto procede senza imprevisti, secondo le stime di Sacal si potrebbe arrivare ad aprire il cantiere a gennaio.
Del resto riconosce l’amministratore di Sacal, il progetto iniziale era stato approvato “velocemente” per scongiurare il rischio della perdita dei finanziamenti. E la fretta di allora oggi diventa un inciampo rispetto al cronoprogramma. E non è il solo «abbiamo perso sei mesi solo per l’idea del Comune di creare un centro di raccolta rifiuti nelle immediate vicinanze dello scalo» considera il numero uno di Sacal.

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