Reggio

Domenica 24 Novembre 2024

Estorsione a sfondo "sessuale" a ragazzini di Reggio Calabria: 19enne straniero fermato in Toscana

La polizia ha smantellato una rete di utenti che, su una nota piattaforma di messaggistica, scambiava materiale pornografico realizzato mediante sfruttamento di minori. Le indagini dei poliziotti del compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Torino ha concluso una complessa operazione di contrasto alla pedopornografia online, che ha condotto all'esecuzione di 12 decreti di perquisizione e alla denuncia di altrettanti soggetti, di cui 4 minorenni, responsabili di detenzione e diffusione di contenuti realizzati mediante sfruttamento di minori di anni 18. Tra questi, 3 sono tratti in arresto in Campania, Calabria e Lombardia e sequestrati migliaia di file. L'attività, diretta dalla Procura di Torino - gruppo criminalità organizzata e reati informatici e coordinata dal Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) del Servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma, ha interessato tutto il territorio nazionale, coinvolgendo altri Uffici della specialità, quali i compartimenti Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Veneto. ANSA/Polizia EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Un senegalese di 19 anni, domiciliato a Pontedera (Pisa), ma irreperibile da tempo, è stato rintracciato dalla polizia in un locale della città e sottoposto a perquisizione domiciliare in seguito a due denunce per estorsione per aver adescato altrettanti minori di Reggio Calabria e Roma. I minori erano stati indotti a chattare inviando foto compromettenti convinti di farlo con giovani donne in realtà inesistenti. Lo ha reso noto il commissariato di polizia di Pontedera. Il giovane, secondo l’accusa, una volta acquisito materiale compromettente chiedeva alle vittime ricariche su paypal per evitare la diffusione in rete delle chat e delle foto ricevute. Nei due casi i minorenni avevano versato alcune centinaia di euro per scongiurare il rischio di diffusione del materiale. Durante la perquisizione nella sua abitazione, assicurano gli inquirenti, i poliziotti hanno trovato e sequestrato materiale probatorio utile per le indagini.

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