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La criminalità nelle curve di San Siro, per Bellocco affari da “Champions League”

02-10-2024 Capi ultrà interisti Antonio Bellocco, Andrea Beretta – che un mese fa ha ucciso il rampollo dell’omonima cosca – e Marco Ferdico

Pressioni, ricatti, minacce che portano alla fine ad ottenere più di quanto era stato chiesto in principio. Il mondo ultras milanese era in fibrillazione prima della semifinale di Champions League 2023: nella partita che avrebbe decretato una delle due finaliste del torneo continentale più importante si sarebbero scontrate Inter e Milan. Ed entrambi i direttivi delle due tifoserie, che dell’evento sportivo in sé importava il giusto, stipularono un patto per spartirsi gli enormi introiti derivanti dai biglietti.
Ne è dimostrazione, secondo i magistrati, il patto verbale perfezionato tra i capi ultras Marco Ferdico, Andrea Beretta, Antonio Bellocco dell’Inter e il ras della Curva Sud del Milan Luca Lucci che «hanno anticipatamente concordato di dividersi il ricavato». La storia parte proprio dai malumori manifestati da Ferdico, Beretta e Bellocco prima della finale di Istanbul a causa della riduzione del numero dei biglietti destinati alla Curva Nord. Gli ultras chiedevano in principio 1500 biglietti, la società era disposta a metterne a disposizione della curva 800.
«Intimamente collegato al tema degli introiti percepiti dal direttivo – spiegano i magistrati in riferimento ai tifosi nerazzurri - è quello della ricerca di biglietti da poter rivendere a prezzi maggiorati, che finisce col coinvolgere, in maniera certamente da approfondire, alcuni esponenti della struttura amministrativa e della stessa componente sportiva dell'Inter».

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