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Gioia Tauro, si allarga il fronte della solidarietà ai diportisti “sfrattati” dalla darsena

Prime reazioni politiche al diniego, da parte dell’Autorità di Sistema portuale, alla richiesta di accesso agli atti della concessione di uno specchio d’acqua della darsena “Marinai d’Italia” ad un’associazione sportiva privata composta da appartenenti alle forze dell’ordine, formulata dal Comune e dal legale dei circa 60 diportisti che da anni occupano lo stesso spazio in un modo “abusivo” e dunque destinatari di un provvedimento di sfratto-rimozione delle imbarcazioni.
La consigliera d’opposizione, poco fuoriuscita da “Alleanza Gioiese” e oggi capogruppo di “Nuovi Orizzonti”, Natina Stillitano ha chiesto al sindaco Simona Scarcella di riferire sulla vicenda nelle sedi opportune invitando il Consiglio comunale ad esigere la convocazione di un tavolo di confronto al quale possano partecipare, anche solo al fine di riferire, i rappresentanti dei diportisti.
«La nostra amata città, purtroppo, ancora oggi – evidenzia Stillitano – non riesce a diventare un tutt’uno con quello che dovrebbe essere il volano per l’economia gioiese e dell’intera regione. I gioiesi vengono trattati da estranei in casa loro e la vicenda dei diportisti rappresenta l’emblema di questo distacco tra l’Autorità portuale e la città. È davvero incredibile che una vicenda di questa natura venga affrontata unicamente per le vie legali, come ancora più incredibile è che sia stato negato il legittimo accesso agli atti che, banalmente, avrebbe permesso di conoscere fino in fondo le ragioni dell’operato sgombero e il corretto rispetto delle procedure previste dalla legge a tutela proprio dei cittadini. Esprimendo piena solidarietà ai diportisti – continua Stillitano – ritengo che sia giunto il momento di fare fronte comune per trovare una soluzione, rispettosa della legalità, che possa aprire un confronto politico con l’Autorità Portuale e la Regione affinché Gioia Tauro riesca ad intraprendere quel percorso di integrazione foriera di benefici tra la città stessa e il suo porto. La soluzione, anche della vicenda diportisti, è politica e la politica deve consentire a tutti di partecipare ed esprimere la propria visione. Un confronto proficuo – conclude – è possibile, basta volerlo».

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