Approda in appello, il prossimo 16 ottobre, il filone dell’abbreviato del processo fondato sugli esiti investigativi dell’operazione denominata “New Generation – Riscatto II”. Davanti alla prima sezione penale del collegio di piazza Castello sono chiamati a comparire i 23 imputati condannati dal gup distrettuale, giudice Irene Giani, che nell’accogliere sostanzialmente le richieste della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, diretta dal procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, ha disposto 23 condanne, per complessivi 284 anni circa di reclusione e 3 assoluzioni. Le pene più pesanti sono state quelle a 20 anni di reclusione a carico degli imputati Riccardo Francesco Cordì, Antonio Aversa, Luca Scaramuzzino e Salvatore Congiusta.
L’inchiesta, scaturita dagli esiti investigativi dei Carabinieri di Locri, coordinati dalla Dda reggina, in particolare dai sostituti procuratori Giovanni Calamita e Diego Capece Minutoli, hanno disarticolato quelli che sono state ritenute le “giovani leve della cosca Cordì”, operante principalmente nel territorio di Locri. A tal proposito il gup reggino rileva in sentenza che: «È emersa l’esistenza, a Locri, di un gruppo di giovani che, oltre ad operare nel traffico di sostanze stupefacenti, si è imposto – nell’ambiente cittadino e criminale – attraverso la consumazione di reati di ogni genere, di natura spesso violenta, mantenendo gli equilibri con altri gruppi criminali operanti in territori limitrofi».
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