Sono trascorse tre settimane e ancora si brancola nel buio. Ritardi, promesse e una marea di incognite. I bambini di Catona da quasi un mese vivono tempi che poco si conciliano con il diritto allo studio.
Ma per quanto ancora? Nessuno risponde alle legittime richieste di 250 famiglie che ieri si sono ritrovate riunite in assemblea alla sede dell’associazione Nuova Solidarietà. Una scelta non casuale, il sito si affaccia su un’altra scuola chiusa da anni diventata un triste rudere. I genitori, riuniti in comitato si sono dati appuntamento davanti alla scuola all’orario di uscita dei piccoli. Una forma di protesta, condivisa con tutta la comunità scolastica, silenziosa ma carica di dignità. L’invito era stato aperto ai rappresentanti di tutte le istituzioni coinvolte, Regione, Comune e Città Metropolitana, per «spiegare il motivo per cui quella delibera che avrebbe dovuto sbloccare lo stallo dell’affidamento dei locali dell’Ex Ciapi non è ancora pubblicata, e dunque non è». E intanto nel rimbalzo di responsabilità tra Enti, le settimane passano e turni di pomeriggio continuano. Il timore è che si possa arrivare in queste condizioni a giorno 27, data in cui cambia l’orario. Quindi sarà buio al suono della campanella. Uno scenario desolante, che costringe i bambini (anche quelli che potrebbero tornare a casa a piedi) ad aspettare i genitori.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia